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TEMA ANNO 2022-2023

  • cristinazaltieri
  • 20 feb 2023
  • Tempo di lettura: 5 min

Ai docenti, agli studenti, ai genitori del biennio e del triennio


OGGETTO: Concorso di eccellenza intitolato a Giordano Battagliarin: “Il mondo contemporaneo”


A nome di Giordano Battagliarin viene istituita un’attività di ricerca pluriennale che si propone di raccogliere i lavori di tutti gli studenti del biennio e del triennio delle scuole milanesi Tito Livio, Manzoni e Istituto Marcelline Tommaseo per dar vita ad un corso di eccellenza scandito annualmente da un concorso di fine anno scolastico.

Le passioni intellettuali di Giordano erano indirizzate allo studio della contemporaneità e ad essa i promotori vogliono ispirarsi per la scelta annuale del tema.

Attraverso gli strumenti più svariati (poesie, scritti, saggi, audiovisivi, manufatti artistici, copioni di rappresentazioni, fotografie, elaborazioni al computer e ogni altro mezzo idoneo alla comunicazione del pensiero) è dato agli studenti agio di poter esprimere ricerche e percorsi di ricerca che dovranno caratterizzarsi per qualità e serietà.

La scelta del tema è affidata alla Commissione.

I lavori dovranno essere presentatati alla Commissione giudicatrice entro e non oltre il 20 maggio 2023. Le composizioni scritte non dovranno superare il limite di 10.000 battute, spazi inclusi.

Nei giorni successivi si riunirà la Commissione per vagliare i lavori e decidere la premiazione.

A fine anno scolastico avverrà la premiazione.

I premi, primo, secondo e terzo, consteranno in una somma offerta dalla famiglia Battagliarin per l’acquisto di libri, audiovisivi e prodotti culturali.

Nel caso si ottenessero lavori che, a insindacabile giudizio della Commissione giudicatrice, non raggiungessero il livello ottimo richiesto, sarà possibile non assegnare il premio.

La Commissione giudicatrice, formata da docenti dei tre licei e da alcuni ex-studenti, curerà gli aspetti organizzativi dell’intera ricerca.


Il tema scelto quest’anno è il seguente:

L’intera storia dell’uomo è la storia della coabitazione della terra con l’animale, una coabitazione non proprio pacifica e armonica, bensì all’insegna del dominio dell’uomo sull’animale in virtù di una presunta superiorità del primo sull’altro, visto come essere “mancante”: mancante della parola, della ragione, del sentimento, della capacità di distinguere bene e male…

Così scrive Aristotele (Politica, 1253a, 7-18):

Ma solo l’uomo fra gli animali ha la parola [λόγος, anche “ragione”]: dunque la voce è il segno del dolore e del piacere e per questo è anche negli altri esseri viventi, ma la parola serve a mostrare ciò che è di vantaggio e di danno, cosicché anche il giusto e l’ingiusto: questo, infatti, è proprio dell’uomo di fronte agli altri animali: avere lui solo il sentimento del bene e del male, del giusto e dell’ingiusto e delle altre cose.

E così, d’altra parte, si legge nella Bibbia (Genesi 1, 27-28):

Creò allora l’uomo a sua immagine, lo creò maschio e femmina, li benedisse e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, abbiate dominio sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, e su ogni essere vivente che si muove sulla terra».

Con il suo sviluppo la civiltà industriale, nella sua espansione destinata a diventare globale, ha distrutto gli habitat di migliaia di specie selvatiche e ha portato a livelli impensabili l’allevamento dell’animale utile all’uomo come carne, pelle o altro, una sorta d’immenso genocidio.

[…] con l’allevamento e l’addestramento dell’animale su scala demografica che non ha uguali nel passato, con la sperimentazione genetica, con l’industrializzazione di ciò che si può chiamare la produzione alimentare della carne animale, con la diffusione massiccia dell’inseminazione artificiale, con la riduzione dell’animale, non solo alla produzione e alla riproduzione sovradimensionata di carne alimentare (ormoni, incroci genetici, clonazione, ecc.), ma anche a tutte le altre finalizzazioni intese al servizio di un certo essere o di un supposto benessere umano dell’uomo […], oggi nessuno può negare tale evento, cioè le proporzioni senza precedenti dell’assoggettamento dell’animale […] che qualcuno potrebbe paragonare ai peggiori genocidi.

J. Derrida, L’animale che dunque sono.

Questi ultimi due secoli hanno visto timidamente affacciarsi anche un pensiero che s’interroga sui diritti degli animali, di cui noi tutti dovremmo farci portavoce, dato che la loro voce non ha cittadinanza alcuna.

Verrà il giorno in cui tutte le altre creature animali acquisiranno quei diritti che nessuno, se non un tiranno, avrebbe dovuto negare loro. Un giorno si arriverà a riconoscere che il numero delle zampe, la villosità della pelle o la terminazione dell'osso sacro sono ragioni insufficienti per abbandonare al capriccio di un torturatore un essere senziente. Cos'altro dovrebbe tracciare la linea invalicabile? la facoltà razionale? o forse quella di discorrere? Ma un cavallo o un cane da adulti sono animali incomparabilmente più razionali e più articolati nella conversazione di un bambino di un giorno, di una settimana o di un mese. E anche supponendo che così non fosse, che mai conterebbe? La domanda da porsi non è: sanno ragionare?, e neppure: sanno parlare?, bensì: possono soffrire?

Jeremy Bentham, Introduzione ai principi della morale e della legislazione.

Parlare a nome degli animali è doveroso, ma senza dimenticare il monito dei poeti, ai quali è dato uno sguardo acuto: quello che è capace di sentire e di rispettare il mistero che ogni animale, per noi animali umani, porta con sé.

Volano, gli uccelli volano Nello spazio tra le nuvole Con le regole assegnate A questa parte di universo Al nostro sistema solare Aprono le ali Scendono in picchiata, atterrano Meglio di aeroplani Cambiano le prospettive al mondo Voli imprevedibili ed ascese velocissime Traiettorie impercettibili Codici di geometria esistenziale.

Migrano, gli uccelli emigrano Con il cambio di stagione Giochi di aperture alari Che nascondono segreti Di questo sistema solare

— Franco Battiato, Gli uccelli.

Tyger! Tyger! Burning bright In the forests of the night: What immortal hand or eye Could frame thy fearful symmetry?

Tigre! Tigre! Divampante fulgore Nelle foreste della notte Quale fu l’immortale mano o l’occhio Ch’ebbe la forza di formare la tua agghiacciante simmetria?

— William Blake, The Tyger (trad. it. di G. Ungaretti).

[…]

tutti si credono padroni, proprietari, zii di gatti, compagni, colleghi, discepoli o amici del proprio gatto.

Io no. Io non sono d’accordo. Io non conosco il gatto. So tutto: la vita e il suo arcipelago, il mare e la città incalcolabile, la botanica, il gineceo e le sue perdizioni, il più e il meno della matematica, gli imbuti vulcanici del mondo, la scorza irreale del coccodrillo, la bontà ignorata del pompiere, l’atavismo azzurro del sacerdote, però non posso decifrare un gatto. La mia ragione è scivolata nella sua indifferenza, i suoi occhi hanno numeri d’oro.

— Pablo Neruda, Ode al gatto.

Dormono le cime dei monti, i dirupi

le balze, le gole

e tutte le specie di animali che nutre la nera terra:

le bestie montane, la stirpe delle api

e i mostri negli abissi del mare purpureo

e dormono gli uccelli che dispiegano le ali

— Alcmane, frammento 49 (Garzya), noto come Notturno

Da noi uccelli vengono ai mortali tutte le cose più importanti: per prima cosa noi facciamo sorgere le stagioni: primavera, inverno, autunno; quando c’è da seminare la gru parte stridendo per la Libia e avverte i marinai di appendere il timone e di farsi bei sonni […] Poi ecco che arriva il nibbio a recare una nuova stagione, quando è il momento di tosare le pecore perché è arrivata la primavera. Quando arriva, invece, la rondine è tempo di vendere il mantello e comprare una veste leggera.

— Aristofane, Uccelli, 708-715.



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La commissione al fine di alimentare idee e creatività s’impegna ad offrire spunti, stimoli e suggestioni inerenti al tema, proponendo on line sulle pagine dedicate, lungo l’intero anno scolastico materiale legato al tema: foto, scene di film, commenti ad opere, brevi riflessioni. Saranno inoltre proposti sul sito e sui profili social video di brevi interventi, tenuti da membri della Commessione, docenti ed ex allievi dei tre licei coinvolti. Se durante l’anno scolastico, sarà possibile organizzare incontri in presenza nelle sedi delle tre scuole, verrà inviata una circolare di invito a tutte e tre le scuole coinvolte



La Commissione del Concorso d’eccellenza “Giordano Battagliarin”:


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